domenica 22 novembre 2009

BRUMOSI POMERIGGI INVERNALI

Certe volte, in un brumoso pomeriggio d’inverno, si accende la tivù e si guarda il primo film che capita, quello che passa il convento. Qualche giorno fa Sky ha passato The Hitcher, il remake. Purtroppo.

Per chi non l’avesse visto, il The Hitcher (lett: “L’autostoppista”) originale è uno dei più bei thriller degli anni ottanta, scritto da Eric Red per la regia di Robert Harmon e interpretato da Rutger Hauer, C. Thomas Howell e Jennifer Jason Leigh. La trama è semplice: il giovane Jim (Howell) deve portare un’auto in vendita da uno stato all’altro, e in una notte di pioggia raccoglie un autostoppista (Hauer). Mal gliene incoglie, perché l’uomo – che si presenta col nome di John Ryder – è uno psicopatico assassino, che ha già ucciso e ucciderà ancora. E getterà la colpa sul ragazzo, che si troverà braccato dalla polizia. Solo la cameriera di un diner (Jason Leigh) si offrirà di aiutarlo. Ma Ryder sta giocando con Jim come il gatto col topo. E per uscire dall’incubo il ragazzo deve pagare un prezzo molto alto…

Il remake è del 2007, diretto da Dave Meyers e scritto da Jake Wade Wall ed Eric Bernt. Mi sono segnato i nomi, così in futuro eviterò film scritti da costoro. Anche se il nome di Michael Bay nella produzione avrebbe già dovuto indurmi in sospetto. The Hitcher non è nemmeno un remake: è un ricalco dell’originale, con alcune inquadrature letteralmente clonate dal film di Harmon. E lasciamo perdere i tocchi “alla Michael Bay”, con una sequenza fracassona di auto incidentate a suon di rock, o il killer che si allontana dall’esplosione al ralenti: dopo la fulminante Cool guys don’t look at explosions di Will Ferrell non è possibile trattenersi dal ridere di fronte a banalità del genere.


Oppressi dai sensi di colpa, Bay, Meyers e compagnia devono essersi spremuti le meningi per differenziare in qualche modo il loro ricalco dall’originale. E cosa fanno? Evidenziano lo splatter dove si può, per cominciare. Mostrare quello che il film originale non mostrava (ricordate la scena del camion nel parcheggio del motel? Ecco, sì, quella). Ma il colpo di genio dei ricalcatori è un altro: inserire la coppia fin dall’inizio. Nel vecchio film Jim incontra casualmente Nash, la ragazza, dopo mezz’ora. Nel film di Meyers, Jim (Zachary Knighton) e Grace (Sophia Bush) sono due fidanzatini. Lui dà il passaggio al losco autostoppista (Sean Bean), anche se lei, voce della ragione, gli implora di non farlo. Senza spoilerare troppo, vi dico che il succo della faccenda è l’inversione dei ruoli fra il ragazzo e la ragazza. Da un certo punto in poi è Grace la protagonista, fino alla fine.

È un cambiamento netto rispetto al film dell’86? Certo. Un cambiamento che vanifica completamente il senso originale della storia.

The Hitcher
– quello vero – si apre come la più classica delle favole gotiche, con la trasgressione di un divieto. “Mia madre mi dice sempre di non farlo”, scherza Jim quando prende a bordo Ryder. E Ryder è comparso poco dopo che Jim ha rischiato di addormentarsi. O forse – spingiamo l’interpretazione un po’ più in là – Jim si è realmente addormentato, materializzando Ryder dal più oscuro degli incubi (più avanti vedremo che la polizia non riuscirà mai a identificare l’assassino). Dopodiché, la storia diventa una faccenda tutta maschile. C’è in ballo la virilità. Non sei un vero uomo se non mi ammazzi, dice in sostanza John Ryder al malcapitato Jim. Ryder strapazza Jim anche fisicamente, e c’è un sottinteso (omo)sessuale, anche se mai “gridato”, in diverse scene (come quella di Ryder che prende il posto di Jim sul letto del motel, o nel faccia a faccia che si conclude con uno sputo).

Il remake si apre con lo spiaccicamento di una zanzara sul parabrezza dell’auto dei ragazzi. Possiamo fingere di non accorgerci che questo è l’orrido foreshadowing che dovrebbe anticipare il succo del film, okay. Ma non si può ignorare che Grace diventa l’ennesima tough chick con la pistola e con gli short minuscoli, Lara Croft docet. E allora alla fine il senso qual è? Nella migliore delle ipotesi, uno statement femminista in clamoroso ritardo, a più di vent’anni dalla Clarice del Silenzio degli innocenti e dalla Ripley di Aliens. Cose viste e straviste, insomma. Nell’ipotesi peggiore non c’è nessun senso: c’è solo la riproposizione banale dell’eroina da teen movie, che si salva soltanto perché è cavalleresco – da parte degli sceneggiatori – salvare la ragazza e far contente le giovanissime spettatrici. Ovviamente, a condizione che l’eroina mostri le cosce a beneficio dei maschietti.

5 commenti:

Claudio Fattori ha detto...

Eric Red - qualcuno ricorderà, spero, LE STRADE DELLA PAURA ("Coehn and Tate", 1988) o "Near Dark" (ID., 1987) - partiva da un fatto di cronaca nera e da un brano dei DOORS, "Riders on the Storm", ispirato anch'esso al medesimo fatto nonché folle variante "lisergica" di "Ghost Riders in the Sky". Ascoltate il brano dei DOORS sull'incipt del film originale (quello del 1986) e capirete: l'effetto è un po' quello di THE END nella sequenza che apre APOCALYPSE NOW (id., 1979) di Coppola. Provare per credere.

Michale Bay & co. al massimo si saranno ispirati che so, a un brano di Britney Spears? Di Avril Lavigne? Boh!

Michele Medda ha detto...

Verissimo, Claudio. L'ispirazione di Eric Red mi sembra evidente. "There's a killer on the road/ his brain is squirming like a toad..."
Sull'origine della canzone: secondo il biografo Stephen Davis la canzone è nata dai viaggi di Morrison nei primi anni sessanta: Morrison faceva spesso l'autostop per andare a trovare una ragazza, e incappava in tipi umani alquanto pittoreschi. Non ho trovato riferimenti a fatti di cronaca, però.

Michele Medda ha detto...

Dopo un po' di brainstorming con Claudio, siamo risaliti al fatto di cronaca. Anche se non è detto che abbia costituito l'ispirazione per la canzone di Morrison, indubbiamente la vicenda di Billy Cook ha sinistre assonanze col film (e un film ne è stato tratto, infatti, da Ida Lupino). Vedi voce di Wikipedia:
http://en.wikipedia.org/wiki/Billy_Cook_%28criminal%29

[emo] ha detto...

mmmazza... vien proprio voglia di scomodarsi per vederlo! :)

Nemo ha detto...

Per farla breve:
Adoro l'originale "The Hitcher".
Avevo già posto una croce sopra al remake, e confermo che mai lo guarderò.
Grazie per la tua testimonianza Michele, che rafforza la mia convinzione. ;)