venerdì 27 novembre 2009

CATTIVI ESEMPI...


...di informazione, si intende.

Ho la tentazione di gioire malignamente per questo titolo. Una volta tanto non sono i fumetti a traviare il mostro di turno. L'articolo è a questa pagina. Visti i dati d'ascolto di CSI, immaginate quanti mostri si annidano nell'ombra, pronti a colpire...

18 commenti:

Werner Maresta ha detto...

Meno male che non si è ispirato a Dexter...

Michele Medda ha detto...

Quando leggo questo tipo di titoli mi viene sempre in mente che Luigi Chiatti, il pedofilo assassino noto come "mostro di Foligno", leggeva Topolino (lo dichiarò al processo, rispondendo a una domanda specifica del giudice).

Lucia Alocchi ha detto...

Non capisco per quale motivo la colpa debba essere sempre di qualche media. Non sempre uno psicopatico è così perché a letto o visto qualcosa alla tv! Credo dipenda anche da come ha vissuto, poi magari mi sbaglio!
Ciao

Lucia Alocchi

Michele Medda ha detto...

Lucia... mi sorge un dubbio... non è che ti è sfuggito che il post era *ironico*? "Cattivi esempi..." dice il titolo. E poi si specifica: "... di informazione". E' ovvio che le letture non hanno niente a che fare con i delitti di uno psicopatico. Semplicemente, mi fa ridere (beh, non proprio - purtroppo c'è di mezzo una donna morta) che questa volta, dato che il maturo omicida non era un giovanissimo lettore di manga o un appassionato di film horror o un fanatico dei videogiochi, il ruolo di "ispiratore" del delitto sia stato attribuito a un telefilm.

Citavo Chiatti appunto perché è la dimostrazione lampante che la teoria delle letture "cattive" è una sciocchezza: si può essere un serial killer anche facendo le letture più innocenti.

Sono "i mostri che abbiamo dentro", per dirla con Gaber, che fanno di noi degli assassini. Non certo i manga, i videogiochi o i telefilm.

Anonimo ha detto...

mi pare che un bel commento sull'argomento veniva fatto in Dylan Dog, ora non ricordo l'albo preciso (forse caccia alle streghe?!)
Luca

Lucia Alocchi ha detto...

Chiedo venia! :)
Comunque grazie per la risposta!
Ciao

Lucia Alocchi

Nemo ha detto...

I media cercano sempre un legame anche forzato per "caricare" la notizia e per spostare un giudizio. Ma i media in italia sono morti da tempo, non c'è da stupirsi.
Un esempio classico. Avviene un omicidio e il colpevole ascoltava musica Metal. State tranquilli che il servizio non mancherà di riportare la cosa, alludendo ad influenze maligne...
Poi avviene un altro omicidio. Magari l'assassino, chennesò, era un appassionato della Pausini. Sicuramente la cosa non verrà nemmeno menzionata, perché non muoverà mai le anime bigotte degli spettatori. Ma è un'ignoranza creata e mantenuta dai media stessi, e non se ne esce se non individualmente... magari spegnendo la TV ed informandosi personalmente attraverso la rete...

and ha detto...

gran bel post ironico! però anche un po' mancante, è vero che i mostri sono dentro di noi ma quei mostri si possono unire, plasmare a quello che si è letto, visto...

insomma succede a tutti questa cosa no.

le cose che ho letto, visto, ascoltato mi hanno trasformato un po', arrichhito, disgustato, mi hanno anche permesso di fare alcune cose.

nella mente piena di mostri, il processo può essere anche diverso.

Michele Medda ha detto...

Come diceva Bob Dylan, "apri gli occhi e gli orecchie e vieni influenzato, e non c'è niente che tu possa fare". Vero.

Ma è sicuramente follia ipotizzare un rapporto di causa-effetto tra giocare a un videogioco e pestare un handicappato; o ascoltare Marlyn Manson e dare fuoco a un barbone.

Altrimenti, al contrario, dovremmo ipotizzare che se leggi Topolino diventi automaticamente un tipo mite, magari anche un sognatore. E Chiatti è lì a dimostrare - nella maniera più orribile - che le cose non stanno così.

Allargando un po' il discorso, è come la ridicola iniziativa - ne parlarono i giornali anni fa - dei falò delle armi giocattolo. Tutti i bambini della mia età hanno giocato con pistole giocattolo (il Corriere dei Piccoli era zeppo di pubblicità di quelle Molgora, oggi ricercate come vintage).

Se questo avesse dovuto fare di noi degli assassini, oggi avremmo un'intera generazione in galera per omicidio o rapina a mano armata. Il che non è.

Non è la pistola giocattolo che rende il bambino un futuro assassino. Togliergliela - come censurare i programmi tivù con la scusa della "fascia protetta" - è solo un alibi per i pigri.

Ragionare in termini banali di causa-effetto per definire la natura dell'essere umano è una sciocchezza abissale.

and ha detto...

concordo con te...e mi piacere quando quando parli di soldatini e robe così.

conosco genitori molto politiccaly correct che non comprano ai loro figli soldatini e robe così. dovresti vedere come stanno crescendo quei poveri bambini. traumatizzati.

(ah comunque tu non sai invece quanto Caravan abbia ridato fiducia alla mia scrittura...prima Nathan e oggi Caravan...vedi..)

:-)

Nemo ha detto...

Concordo in pieno con Michele!
Io ho giocato ai soldatini e con le armi giocattolo, ho guardato The Shield, Dexter e miliardi di film e serials di guerra o comunque violenti (più le varie letture). Ho suonato e ascoltato musica Metal estrema... ed aggiungo che giocavo pure a Soft-Air.
Nonostante tutto sono un direttore commerciale di un'azienda e non ho ancora ucciso nessuno.... ancora... :)
Eheheheh... :P

Carlo ha detto...

"i film non creano pazzi, li fanno solo essere più creativi!”

da Scream di Wes Craven.

Mi è sempre piaciuta questa citazione di Scream e l'ho sempre interpretata così:

Quando una persona "è portata" a commettere omici anche una copia dell'innocuo Topolino può diventare pericolosa.

Se hai un minimo di cervello e sai distinguere la fantasia dalla realtà non è senza dubbio quel Dylan Dog che ti porta a diventare un Satanista come in quei ridicoli servizi degli anni '90 di Studio Aperto che parlando di Sette, inquadravano un paio di copie dell'"Indagatore dell'Incubo"...

P.s. Grazie Michele per le delucidazioni sul "caso" Pupazzo di Lupo Alberto!

Michele Medda ha detto...

Mi è capitato qualche volta di visitare delle mostre sul Medioevo e di vedere strumenti di tortura (per esempio al Museo della Tortura di San Gimignano). Eppure all'epoca Dylan Dog non usciva ancora... curioso, no?

Carlo ha detto...

Già e per fortuna nemmeno Studio Aperto! Un bicchiere di Chianti e alla salute! Stupenda quella città!

Nemo ha detto...

Per la cronaca ci sono nato a San Gimignano! Ahahahahah! :D
(come se non bastavano tutte le cattive influenze sopraelencate! :P)
E comunque continuo a non essere un assassino...

Mattia Bulgarelli (K. Duval) ha detto...

@Luca: sì, era "Caccia alle streghe", numero 69, anno 1992. Si rifaceva, se il pettegolezzo che m'è arrivato è corretto, ad una denuncia (ovviamente caduta nel nulla di fatto) reale contro Dylan Dog.

gianluca ha detto...

Tra l'altro la figlia del presunto omicida ha accusato pubblicamente il padre dell'omicidio di un'altra persona, fatto avvenuto diversi anni fa. Forse ha ragione, forse no, ma si può andare in televisione a dire che una persona è colpevole di un delitto, senza prove?
Ecco, ho l'impressione che quando si parla di un indagato in TV, non si vada tanto per il sottile: lo si può diffamare senza avere prove, lo si può chiamare in modi assurdi e denigranti in prima pagina, si può dare per scontata la sua colpevolezza e magari parlare di un tentato linciaggio con la coscienza a posto... tanto poi se quell'accusa cade, si può sempre fare una piccola rettifica a pag 25

Nemo ha detto...

Il vero motivo è che quell'uomo non è Presidente del Consiglio... ma sono dettagli...