martedì 20 aprile 2010

I SUONI DEL SILENZIO



Esattamente un anno fa, con il post I semi di un’idea, aprivo questo blog. La lavorazione di Caravan era nel pieno del suo corso, con gli ultimi albi ancora da terminare, e l’ultima sceneggiatura completamente da scrivere.

La settimana scorsa, con la revisione del numero 12 e dell’ultima rubrica Sulla strada, la lavorazione di Caravan è terminata. Non c’è una prossima copertina da preparare, né un prossimo riassunto, non ci sono vignette da scegliere per l'anteprima sul sito Bonelli. È finita.

I frutti di quell’idea sono stati raccolti.

È la conclusione di un lungo cammino cominciato esattamente quattro anni fa, con la presentazione del concept della serie.

E dopo l’uscita dell’ultimo episodio, come preannunciato, questo blog chiuderà.

Il mio sito personale non sarà più aggiornato, se non con gli annunci delle uscite dei miei lavori.

In questo ultimo anno sono stato presente in Rete con assiduità. Ho presenziato a diverse fiere. Ho tenuto incontri col pubblico. Ho rilasciato almeno una decina di interviste, praticamente tutte quelle che non avevo rilasciato in vent’anni di attività.

Posso serenamente fermarmi qui.

Che significa la macchina da scrivere qua sotto? Un piccolo pro memoria: un ricordo di quando gli strumenti del fumetto facevano – giustamente – rumore. Più rumore di quel chiacchiericcio di fondo che oggi li sovrasta.

A partire da maggio si torna a lavorare. Come un funambolo del circo, non dentro l’arena, ma sopra. Concentrato, in silenzio. E senza Rete.

21 commenti:

Stefano ha detto...

E' una decisione che mi aspettavo, ma mi dispiace lo stesso. E' stato molto bello e interessante avere questo piccolo canale di dialogo con te. Che fosse per avere consigli o anche semplici pareri (ho conosciuto i Violent Femmes grazie a te e non finirò mai di ringraziarti). Grazie per tutto.

RaSca ha detto...

Dev'essere il periodo dei cambiamenti, ci sono in mezzo anche io in cose simili (per quel che può valere).
Sarebbe bello arrivarci con totale serenità a questi momenti, ma poi si sa, il mondo fa quel che deve, e allora un po' di amarezza c'è sempre.
Come nelle canzoni dei Radiohead.
Sono ansioso di capire cosa succederà nel 12, ma di una cosa sono certo: è stato un bel viaggio. Sicuramente diverso dal solito.
Scelta coraggiosa spegnere tutto, che condivido, l'importante è che PC o macchina da scrivere tu non smetta di produrre.

In bocca al lupo!

Anonimo ha detto...

Volevo farti i complimenti per la serie.
Davvero bella, originale, molto poetica, emozionante, non molto bonelliana imho, il che può essere un pregio.
Non vedo l'ora di leggere l'ultimo volume, per poi ricominciare daccapo tutta la serie.

Spero che la tua rinuncia al web non infici la reperibilità delle tue pubblicazioni future.

Vernè ha detto...

Mi spiace tantissimo non poterti più leggere nelle tue esternazioni extra lavoro.
Certamente respirerai aria salubre e non inquinata al di fuori della rete. Ti disintossicherai dai miasmi che vi circolano.
Sappi però che c'è tanta gente come me che ha trovato entusiasmante questa tuo anno di condivisioni e si è abbeverato alla fonte del tuo sapere.
Ed ora che siamo alla fine, grazie di tutto cuore.
Per esserti rivelato ed esposto e per avere, soprattutto,dato vita al fantastico viaggio di Caravan.

Luigi Spagnolo ha detto...

Ovviamente dispiace anche a me che questo blog chiuda, ma capisco perfettamente la tua scelta.
Spero comunque che questa "esperienza parallela di racconto" sia stata stimolante per te come lo è stata per noi. Per me è stato bellissimo trovare nel blog ulteriori spunti di riflessione e approfondimento per meglio comprendere le tue storie, e poter porre domande (per quanto mi riguarda, il più delle volte stupide :-D) all'autore.

Per questo ringrazio te e Sorella Rete per avermi offerto la possibilità di ascoltare ben altro rispetto "al solito chiacchiericcio di fondo". Se Caravan resterà per me un'opera memorabile non sarà solo per la sua originalità e profondità, ma anche per questo modo nuovo di raccontarla e commentarla man mano che la storia si è sviluppata. Come si suol dire, a proposito di luoghi comuni... E' una piccola rivoluzione, e niente sarà più come prima.

Grazie ancora e spero di poter leggere in futuro un tuo nuovo blog su nuove nuovi mondi e nuove storie da raccontare.

Michele Medda ha detto...

Ho anticipato la notizia della chiusura del blog un po' per "chiudere il cerchio" a un anno esatto dalla pubblicazione del primo post sul blog, un po' perché era abbastanza in tema con i commenti al post precedente.

Grazie a tutti, però, via... non è ancora il momento di tirare fuori i fazzoletti! Aspettiamo al mese prossimo. C'è ancora tempo per qualche post, e dobbiamo riascoltarci "Further on up the road" nella versione originale...

a proposito... mi piacerebbe, col vostro contributo, fare una sorta di "colonna sonora" di Caravan. Non posso mettere tutti i video, ma si potrebbe fare un post apposito con tutti i link. Dieci titoli. Una top ten. Che ne dite?

Mattia Bulgarelli (K. Duval) ha detto...

Mi accodo ai "mi dispiace" per la chiusura, vedrò d'inventarmi qualcosa per seguirti, ma è giusto così: questo blog è strumentale ad un certo scopo.
Fine dello scopo, fine del blog.

A risentirci, spero presto, e buon lavoro.
^___^

Vernè ha detto...

Semplicemente fantastico..
La soundtrack di Caravan..
Sarei per abbinare una song ad ogni numero della serie. 12 canzoni che raccolgano lo spirito delle storie ivi rappresentate od anche le citazioni stesse che sono espicitate.
Vai Michele! Organizza la raccolta delle preferenze.
Ogni contribuente sarebbe bello che motivasse la propria scelta. 12 canzoni per 12 numeri (aspettando l'epilogo...).

gianluca ha detto...

la cosa più importante è che continui a scrivere fumetti se poi da maggio in poi tirerai fuori qualche bel nathan never dei tuoi, sarebbe il massimo per me...

Francesco_Imp ha detto...

Peccato, è stato divertente e interessante leggere questo blog.
Prima che chiuda, allora faccio una richiesta: hai parlato di molte caratteristiche innovative di questa serie, come per esempio la scelta di tenere le armi lontane dalla copertina, ma non ne ho visto uno su una caratteristica che mi ha lasciato ancora più sorpreso: l'abbandono del 'voi' bonelliano in favore del più usato 'lei'.
Posso sapere qualcosa in materia?
Come mai si continua a usare il 'voi' nelle altre serie, e come mai è stato deciso di abbandonarlo proprio per questa?

Michele Medda ha detto...

Francesco, sei il primo - se non l'unico - ad averlo notato, dopo undici mesi.

Mi pare che anche in Julia si usi il "lei".

Per quanto mi riguarda, ormai faccio fatica anche su Nathan Never a usare il "voi", e quindi è stato abbastanza naturale usare il "lei" in Caravan.

Certo, sentire Tex che dà del "lei" a un rude sceriffo suonerebbe strano anche a me...

Luca Malisan ha detto...

Grazie mille per tutti gli spunti e spiegazioni che mi hai messo a disposizione con gli articoli di questo blog e del tuo sito! E grazie per Caravan, che mi aveva riabituato ad avere un appuntamento immancabile in edicola. Buon lavoro!

Francesco_Imp ha detto...

In realtà l'avevo notato da un pò, ma poi un pò mi son sempre scordato di chiederlo, un pò mi aspettavo che prima o poi sarebbe uscito un post in materia.
Quindi è stata una decisione autonoma, senza bisogno di autorizzazioni dall'alto?

Massimo Salzmann ha detto...

Capisco la chiusura del blog, ma il tuo sito? Perchè smettere di aggiornarlo? Ad ogni modo, qualunque sia la risposta, spero che in futuro sfornerai altre storie come quelle con cui ci hai accompagnato in questi anni. A proposito, credo di non averlo ancora fatto in questi dodici mesi: grazie di cuore per Caravan, è stata una piacevole sorpresa. A presto!

MarcoS. ha detto...

Peccato che chiude il blog così come la serie. Mi dispiace anche che non hai mai fatto un post su le caratteristiche che dovrebbe avere un buon editor. Ricordo che su uno dei tuoi post "t'infastidì" con questa curiosità

Michele Medda ha detto...

Massimo, i motivi per cui smetto di scrivere sul sito sono vari. Forse lo spiegherò con un post. Ma sarebbe un post lungo, e non so se avrò voglia di scriverlo. O magari scriverò solo "motivi di famiglia" e voi sarete così generosi da fare finta che sia vero.

Marco S., le caratteristiche del "buon editor" possono essere molto diverse, e quindi non credo che si possa delineare il "buon editor" in senso assoluto. Probabilmente il miglior editor è quello che riesce a capire le esigenze della pubblicazione che ha tra le mani.

Per fare un esempio personale, ho lavorato molti anni fa con Renato Queirolo per Nick Raider, e poi con Mauro Marcheselli per Dylan Dog e Caravan.

Ebbene: due approcci diversi come il giorno e la notte, anche e soprattutto perché le pubblicazioni in ballo - Nick Raider e Dylan Dog - avevano ben poco in comune: diversi i contenuti, diversi gli autori, e soprattutto diverso il "peso specifico" delle testate nel rapporto col pubblico.

Sulle mie esperienze con l'editing in Disney, invece, preferisco glissare.

MarcoS. ha detto...

Una domanda, ormai a serie conclusa. Caravan è stata possibile per la nascita delle mini o in un contesto di lunga serialità avresti comunque provato a proporre dei personaggi così mimetici? Parlo insomma senza l'uso di una cornice "fantastica" se avresti comunque parlato di persone comuni seguendele fin quando i pubblico le avesse apprezzate, magari mostrandoci un Davide che cresce ecc.

Michele Medda ha detto...

Sarebbe stato impossibile proporre Caravan come serie "lunga". Anche se non è esatto dire che alcuni lettori bonelliani doc non apprezzano la serie.
E' più giusto dire che la odiano letteralmente, come se il sottoscritto gli avesse investito il gatto.

Questi lettori vedono la SBE non come una casa editrice il cui lavoro consiste nella narrativa, ma come una pizzeria. Non importa quale altro piatto tu gli proponga, per quanto prelibato. Diranno che non è buono. E non perché lo pensano veramente, ma solo per non ammettere che loro sono pizza-addicted, e la pizza è tutto quello che vogliono: dodici mesi all'anno, anno dopo anno, decennio dopo decennio, in saecula saeculorum, finché il pianeta Terra ospiterà mozzarella e pomodoro.

Michele Medda ha detto...

Rispondo all'Anonimo che scrive: "Spero che la tua rinuncia al web non infici la reperibilità delle tue pubblicazioni future."

Traduco: "Spero che la tua scomparsa dal web non provochi la scomparsa dei tuoi lavori dalle edicole" e faccio alcuni gesti apotropaici che potete immaginare. Ma, detto ciò, la visibilità di noi autori sul web non ha nessun rapporto con la popolarità (intesa nella sua accezione numerica) dei nostri lavori.

Tito Faraci ha detto...

Mi mancherai. Sul serio.
Dovremo vederci di persona...

... ma, ehi, è un'idea!

Michele Medda ha detto...

Oppure far incontrare i nostri avatar... anche questa è un'idea!