mercoledì 21 ottobre 2009

ALLONS, X-ENFANTS!


POST EDITATO

Una notizia da Francesco Artibani:

"Ciao, Michele, un breve aggiornamento solo per informarti che il primo volume di X-Campus ha vinto la 18a edizione del Festival di Rennes "Bulles en fureur".

Sabato scorso, 17/10, Roberto Di Salvo ha ritirato il premio in Bretagna; il volume è stato premiato per la categoria preadolescenti (mentre il premio per la seconda categoria, quella degli adolescenti, è andato a "Nanami" di Corbeyran, Nauriel e Sarn)."

La notizia si può leggere (se capite il francese) qui e in quest'altra pagina.

Si tratta di un premio dato non all'interno delle solite manifestazioni fumettistiche, ma nell'ambito di un progetto di educazione alla lettura per ragazzi provenienti da famiglie disagiate. E a votare sono giurie composte di giovanissimi lettori.

Non sono coinvolto direttamente (in Francia è uscito solo il primo volume di X-Campus, scritto da Francesco), ma la notizia mi fa immensamente piacere.

Ne approfitto per ricordarvi che la serie, raccolta in un solo volume, uscirà in Italia nel mese di dicembre, nella collana di volumi allegati alla Gazzetta dello Sport.

Questa la pagina di X-Campus sul sito Panini.

9 commenti:

Marco ha detto...

Complimenti. aspetto con grande curiosità di leggerlo a Dicembre. Quanto, alla Francia, non so se è il paradiso per gli autori che si diceva qualche tempo fa. Però ti devo dire che da lettore è davvero piacevole entrare nelle fumetterie qui a Tolosa, dove abito.
Soprattutto c'è questa cosa meravigliosa di vedere i bimbi seduti sulla moquette che sfogliano per ore i loro albi preferiti, per lo più manga, senza che nessuno gli rompa le scatole. Lo stesso se vai alla Virgin o alla FNAC... Ecco come si cresce un pubblico che con il tempo diventa competente e rispettoso del medium. E nella mia azienda, ad esempio, non è strano incontrare colleghi di 40 ma anche 50 anni, che nella pausa pranzo leggono un fumetto per rilassarsi.
A Roma, francamente, scene del genere, in 30 anni, non le ho mai viste.

Michele Medda ha detto...

A Roma, in una libreria, qualche anno fa ho assistito a questa scena. Due ragazzine - sedici, diciassette anni - sono ferme davanti allo scaffale dei fumetti... e *non guardano i manga*, guardano le graphic novel.

Studiano attentamente i titoli, prendono un paio di volumi, li sfogliano attentamente, li ripongono. Poi ne prendono un altro, lo esaminano, lo rigirano, rimettono a posto anche quello. Un altro ancora. Lo aprono, leggiucchiano con interesse, ma anche quello sembra non convincerle. Palati esigenti, mi sa.

Io mi sto già rimangiando in silenzio tutti i luoghi comuni sui danni dei videogiochi, quando vedo le due scambiarsi un'occhiata smarrita.

E una allarga le braccia in segno di resa e sbotta:
- Boh! E mo che je compriamo a papà? -

Anonimo ha detto...

AHAHAH!!!
Buona questa! Mi sa che me la rivendo.

Passando ad altro, complimenti per il numero 5. Ogni episodio è una graphic novel nel formato Bonelli. Storie che trasmettono emozioni e fanno riflettere. Grazie.

Antonio

Raul Cestaro ha detto...

Ciao Michele.Complimenti vivissimi per Caravan. Ottime impressioni numero dopo numero, una lettura avvincente che ogni volta mi ha convinto a prendere il numero successivo come farò a breve col numero 5. Penso la migliore miniserie finora, e sicuramente una delle cose meglio scritte ultimamente. Bravo!
RC

kaesar ha detto...

Con la gazzetta? Ne "Le grandi saghe dei supereroi?"

Michele Medda ha detto...

Esatto.

and ha detto...

Cercherò Campus molto volentieri.

Per il numero 5 ti faccio i miei complimenti perchè è stata un'emozione leggerlo e mi ha ricordato un compagno di liceo super appassionato di ufo e che veniva preso in giro da tutti per questa passione che spesso sfociava nell'ossessione.

Con Caravan hai colpito anche mio padre, molto più legato ai classici Tex, Zagor, Mister No con l'inserimento di Magico Vento.

Michele Medda ha detto...

Ciao, Raul, grazie della visita e del riscontro.

And, hai centrato il punto con la storia del tuo compagno. Perché era preso in giro? Era proprio uno sciroccato, o semplicemente aveva commesso il torto di credere in qualcosa in cui non credeva nessuno di voi?

Mi colpisce sempre l'astio con cui è "bastonata" l'ufologia. La sparata di Micromega contro Voyager l'ho trovata simile alla proverbiale caccia alle farfalle con il bazooka.

Non capisco che male fa chi crede nei chupacabras, o che gli antichi egizi costruissero le piramidi sollevando le pietre con la forza del pensiero, o che Troia fosse in Scandinavia.

and ha detto...

No, non era uno sciroccato, aveva semplicemente questa passione di cui parlava sempre
la sua ossessione era come quella di chi vive per il calcio o altre cose. ancora adesso ha questa passione, ha pure un bell'adesivo sul retro della sua macchina, mi chiedo come sia sua moglie. magari è un'aliena.

anche io non ci vedo nulla di male nelle singole passioni o sogni...almeno fino a quando non diventano becero proselitismo.