domenica 12 luglio 2009

LO CAPISCE ANCHE UN BAMBINO

Tanto tempo fa, un uomo e suo figlio andavano in città con un asino. L’uomo, non più giovane, montava sull’asino, e il ragazzo lo seguiva a piedi, arrancando sulla strada polverosa.
Quando incrociarono altri viandanti, questi li guardarono sdegnati.

– Guarda quell’uomo – disse uno – sta bello comodo sull’asino e lascia che il suo ragazzo vada a piedi!
Toccato da quelle parole, l’uomo disse al ragazzo: – Figlio mio, monta tu sull’asino, e io andrò a piedi.
Il ragazzo obbedì, e dopo un altro tratto di strada ecco altri viandanti. Anche questi guardarono padre e figlio con disapprovazione.

– Guarda un po’ quel ragazzo – borbottò uno dei viandanti – Lui viaggia seduto, e fa andare a piedi il suo anziano genitore. I giovani non hanno più rispetto, al giorno d’oggi…

A quelle parole il ragazzo si sentì in colpa, e disse a suo padre di montare anche lui sull’asino.
Proseguirono così, entrambi sulla groppa dell’animale.

Naturalmente dopo poco tempo passarono di là altre persone, e una di queste li apostrofò: – Ma non avete cuore? In due su quel povero asino… finirete per spezzargli la schiena!
Padre e figlio non dissero una parola e scesero dall’asino, proseguendo il cammino a piedi. E quando videro avvicinarsi altri viandanti il ragazzo disse al padre: – Adesso non avranno niente da rimproverarci.
Ma quando incrociarono quegli uomini sentirono uno di loro dire: – Avete visto quei due stupidi? Hanno un asino e vanno a piedi!

Questo raccontino, che ho riportato a memoria, era nel mio libro di lettura delle elementari. Perché anche se sei un bambino puoi capire quanto vale il parere del primo che passa. Specie quando pretende di essere più intelligente di te.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Bella storiella, c'è da imparare.

Vernè ha detto...

"Non ti curar di loro..."
Mi domando cosa ti abbia scatenato la voglia di postare questo raccontino!
Speriamo di non essere stati noi, "commentatori",a suggerirtelo...
Dal mio canto spero sempre di essere rispettoso del tuo lavoro e di non arivare mai al punto di criticare per criticare.
Sono un semplice lettore ed a volte odio chi, nei forum ad esempio, dopo un tuo parere posta,anche solo per spirito di contraddizione, un commento che va contro ciò che hai appena espresso...
Da questo punto di vista fai bene a starne alla larga!

Daniele Mocci ha detto...

«Se sei bello ti tirano le pietre,
se sei brutto ti tirano le pietre:
qualunque cosa fai,
ovunque te ne vai,
tu sempre pietre in faccia prenderai...»

Gli unici che non si beccano le pietre in faccia sono quelli che non hanno capacità e/o volontà di fare niente.
E solitamente sono proprio loro che tirano le pietre in faccia agli altri!

Fabrizio Lo Bianco ha detto...

Va anche detto che l'autore del raccontino solo per carità cristiana non riportò mai il giudizio dell'asino su quelli che passavano!

Michele Medda ha detto...

Non è un post che ha un destinatario in particolare. Al limite può servire da antidoto a qualche collega iperansioso che legge i forum.
Ma qualche riflessione sul senso di questa storiella potrebbe costituire un piccolo passo avanti verso la demolizione di un mito piuttosto diffuso, quello della "critica costruttiva".

demian77 ha detto...

scusa giusto una curiosità, e sicuramente questo non è il post adatto per fare la mia domanda, ma Nest Point è un pò come la Spriengfield dei Simpson? non meglio identificata nel territorio americano?

Michele Medda ha detto...

In effetti siamo "leggermente" OT... :-)

Quanto a Nest Point, perché mai sarebbe"un po' come la Spriengfield dei Simpson" (che non amo, tra parentesi), e non come Paperopoli o Topolinia o la Derry di Stephen King? Voglio dire, in un'opera di finzione si usano spesso città di fantasia, non è mica una novità assoluta introdotta da Matt Groening...

Pensavo di averlo già scritto nel blog, ma forse ricordo male: ho usato una città di fantasia senza specificare la collocazione geografica per non essere massacrato dai soliti saputelli che avrebbero detto: "Ma se partono da quella città prendendo la strada X, perché non trovano subito l'incrocio con la highway Y?" etc. etc.

L'ho chiamata Nest Point perché "nest" vuol dire nido, e dà l'idea di un posto sicuro e accogliente che viene lasciato per andare incontro all'ignoto.

Fine OT :-)

Anonimo ha detto...

Caro Michele...io in qualità di ex passante (ho comprato il primo albo dopo aver letto la pubblicità sul mio amato Dylan Dog) ti faccio i miei complimenti, mentre in qualità di nuova viaggiatrice (ho letto adesso anche il secondo albo e mi sono arruolata definitivamente!!!) mi unisco a te e a tutta la carovana...buon viaggio a tutti...aspetto con ansia "la parola di un leader"!!!
Elle

Anonimo ha detto...

grazie mille per la risposta alla mia domanda sicuramente poco attent ai precedenti post.

Michele Medda ha detto...

Benvenuta, Elle. Spero di averti con noi fino al numero 12!

Demian, non ti devi sentire in colpa, eh? Non sono sicurissimo di avere parlato della faccenda di Nest Point nel blog, magari invece l'ho fatto in un'intervista. E se anche ti è sfuggito un post nel blog, non è mica un reato...

stefano ha detto...

Ho preso ieri il numero 2. Mi è piaciuto molto, aspetto con trepidazione i prossimi.
Volevo solo, anche se sarà una stupidaggine, ringraziarti per il fan service di pagina 14. Greenhouse st., Vineyard st. e Maddox st....
Autocitazione? Oltre ad essere i nomi dei "tre sardi", mi pare avessi già usato questo metodo di citazione in "Una canzone per Sara".

Michele Medda ha detto...

Stefano, mi sa che sei l'unico ad avere beccato la citazione.
In effetti mi pare di avere usato questo giochino una volta su Nathan Never, ma non mi ricordo se era nell'albo che citi.

stefano ha detto...

Mi fa piacere!
Purtroppo non ho l'albo in questione qui davanti, ma la citazione è indicata anche da Ubc: Nathan Never 102, pag. 74.
http://www.ubcfumetti.com/nn/102.htm
Ancora complimenti, finora la tua storia è godibilissima.
E azzardo una previsione: mi aspetto in futuro uno scontro tra Davide Donati e Lance Bresler, magari una nuova partita a calcio, o forse un più prosaico scambio di ceffoni. E credo che c'entreranno i begli occhi di una ragazza...

Anonimo ha detto...

Se uno che fa il tuo mestiere, dovesse decidere di leggere i commenti sui forum, farebbe prima a comprarsi un vestitino sadomaso e cercare una dominatrix armata di frusta.
Scommetto che all'epoca delle vendite record di Dylan, se ci fossero stati forum sui fumetti, avremmo letto tonnellate di critiche... alla faccia delle cifre stratosferiche.
Scrivi tranquillo e lascia stare i forum. Qui fuori ci sono anche quelli che usano la rete poco (perché lavorano), e quando consigliano Caravan agli amici, lo fanno al bar, davanti a un bel caffè freddo. :-)

Antonio

Michele Medda ha detto...

Antonio,
grazie del supporto morale.
I forum non li leggo, anche se c'è sempre qualcuno che mi riferisce cosa dicono di noi. Comunque ai tempi del record di vendite di Dylan Dog c'erano le fanzines, che non erano meno tremende. E c'era Fumo di China, che per motivi a me oscuri martellava parecchio noi di Nathan Never. Ma sono passati quasi vent'anni, e noi siamo ancora qui. Quelle fanzines non ci sono più, e Fumo di China si accinge a pubblicare una mega-intervista al sottoscritto.
Il Tempo è galantuomo.