Tre anni fa, ai primi tentativi di spiegare agli amici “di cosa parla” Caravan, mi sentii dire: “Ah, è una cosa tipo Jericho!”. Io Jericho non l’avevo vista (d’altronde era ancora inedita in Italia) e non sapevo nemmeno che esistesse. A quel punto, a scanso di guai, evitai di guardarla. Ho visto un paio di puntate in tivù solo quando ero già a metà del lavoro su Caravan, e l'ho guardata per intero solo poco tempo fa. Beh, Jericho non ha nulla in comune con Caravan, né nello spunto iniziale né nella struttura. E, a parte questo, l’ho trovata una serie un po’… lo dico? Ma sì: sfigata. Un casting non interamente azzeccato e una partenza lenta. Troppo. Dopo la prima puntata col botto (letteralmente) il plot arranca: intrecci sentimentali da soap e una tensione che stenta a montare. Poi le cose si movimentano un po’ – soprattutto grazie a James Remar – e si va in crescendo, ma gli autori hanno aspettato troppo a darsi una mossa. La CBS ha cancellato la serie dopo la prima stagione e poi l’ha resuscitata grazie alle proteste dei fans, con una seconda stagione prudentemente breve: sette puntate. Fiasco anche con quella, fine di Jericho. Trovo comunque assurdo che non si sia approfittato delle sette puntate per chiudere degnamente la serie. Forse pensavano di tirare avanti all’infinito distribuendo risposte col contagocce, in stile Lost. D’altronde, il finale della prima serie col cliffhanger era vergognoso. Se io ti ho seguito per ventidue puntate, la chiusura completa di uno story–arc è il minimo che mi devi dare. E se sei stato non dico bravo, ma nei confini della decenza, non mancherò l’appuntamento con la seconda serie. Ma se tu, autore, hai bisogno di chiudere col cliffhanger per convincermi a vedere la stagione successiva… beh, amico, il primo ad avere dubbi sulla tua serie non sono io che la guardo, sei tu che la scrivi.PS: ho tentato disperatamente di ricordarmi dove avevo già visto Pamela Reed, l’attrice che interpreta la moglie del sindaco Green, poi mi sono arreso e ho sbirciato IMDB. Era la fuorilegge Belle Starr nei Cavalieri dalle lunghe ombre (1980) di Walter Hill. Per amor suo David Carradine (nel ruolo di Cole Younger) duella con… indovinate? James Remar, nei panni del di lei marito Sam.